3895-Studio di fase III di chidamide, un inibitore dell’istone deacetilasi (HDAC) selettivo del sottotipo, in combinazione con exemestane in pazienti con carcinoma mammario avanzato positivo al recettore ormonale

Background

Chidamide (CS055/Tucidinostat/Epidaza®) è un inibitore orale selettivo del sottotipo HDAC. Uno studio clinico esplorativo ha dimostrato l’attività antitumorale incoraggiante di chidamide in combinazione con exemestane in pazienti con carcinoma mammario avanzato (ABC) positivi al recettore ormonale (HR).

Metodi

Questo studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo ha coinvolto pazienti in postmenopausa con ABC HR-positivo, HER2-negativo non riuscito a tamoxifene e/o inibitore dell’aromatasi non steroideo. I pazienti eleggibili sono stati assegnati in modo casuale (2:1) a due bracci (chidamide 30 mg due volte alla settimana più exemestane 25 mg al giorno o placebo più exemestane). L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione (PFS), valutata dallo sperimentatore. Gli endpoint secondari erano sopravvivenza globale (OS), tasso di risposta oggettiva (ORR), tasso di beneficio clinico (CBR) e sicurezza.

Risultati

365 pazienti sono stati arruolati in 22 centri in Cina, di cui 244 nel gruppo chidamide e 121 nel gruppo placebo. La PFS mediana è stata di 7,4 mesi (intervallo di confidenza al 95%, da 5,5 a 9,2) con chidamide–exemestane e di 3,8 mesi (IC al 95%, da 3,7 a 5,5) con placebo–exemestane (hazard ratio for disease progression or death, 0,755; IC al 95%, da 0,582 a 0,978; P=0,0336). ORR era 18.4% e 9.1% (P=0.026), e CBR era 46.7% e 35.5% (P=0.034)nel gruppo chidamide e nel gruppo placebo, rispettivamente. I risultati di sopravvivenza globale non erano maturi al momento dell’analisi. Gli eventi avversi di grado 3 o 4 (AE) più comuni nel gruppo chidamide sono stati neutropenia (50,8% vs. 2,5% nel gruppo placebo), trombocitopenia (27,5% vs. 2,5%) e leucopenia (18,8% vs. 2,5%). Eventi avversi gravi si sono verificati in 51 (20,9%) pazienti nel gruppo chidamide e in 7 (5,8%) pazienti nel gruppo placebo. Non sono stati riportati decessi correlati al trattamento.

Conclusioni

Questo è il primo inibitore orale di HDAC combinato con exemestane in uno studio clinico registrativo a dimostrare il beneficio della PFS e l’effetto avverso gestibile in pazienti con ABC HR–positivi progrediti dopo una precedente terapia endocrina.

Identificazione degli studi clinici

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