Gli scienziati scoprono perché non dimentichiamo mai come andare in bicicletta

luglio 17, 2009

(PhysOrg.com) — Non si scorda mai come guidare una bicicletta, e ora una Università di Aberdeen guidato il team di neuroscienziati ha scoperto il perché.

La loro ricerca, pubblicata questo mese su Nature Neuroscience, ha identificato una cellula nervosa chiave nel cervello che controlla la formazione di ricordi per le capacità motorie come andare in bicicletta, sciare o mangiare con bastoncini.

Quando si acquisisce una nuova abilità come andare in bicicletta, il cervelletto è la parte del cervello necessaria per imparare il movimento coordinato.

Il team di ricerca, che comprende scienziati delle Università di Aberdeen, Rotterdam, Londra, Torino e New York, ha lavorato per comprendere le connessioni tra le cellule nervose del cervelletto che consentono l’apprendimento.

Hanno scoperto che un particolare tipo di cellula nervosa-il cosiddetto strato molecolare interneurone – agisce come un “gatekeeper”, controllando i segnali elettrici che lasciano il cervelletto. Gli interneuroni a strato molecolare trasformano i segnali elettrici in un linguaggio che può essere definito come memoria in altre parti del cervello.

Dr Peer Wulff, che ha guidato la ricerca ad Aberdeen insieme al Prof. Bill Wisden presso l’Istituto di Scienze Mediche dell’Università, ha detto: “Quello che ci interessava era scoprire come i ricordi sono codificati nel cervello. Abbiamo scoperto che c’è una cellula che struttura il segnale emesso dal cervelletto in un particolare codice che viene inciso come memoria per un’abilità motoria appena appresa. “

Potrebbe aprire la strada a progressi nei dispositivi protesici per imitare le normali funzioni cerebrali, che potrebbero avvantaggiare coloro che hanno sofferto di disturbi cerebrali, come un ictus o la sclerosi multipla.

Dr Wulff ha detto: “Capire il modo in cui il cervello normale funziona ed elabora le informazioni aiuta lo sviluppo di interfacce cervello-computer come dispositivi protesici per svolgere le funzioni cerebrali naturali mancanti nei pazienti che hanno subito un ictus o hanno la sclerosi multipla.

“I nostri risultati sono molto importanti per le persone interessate a come il cervello elabora le informazioni e produce e memorizza i ricordi. Un giorno questi risultati potrebbero essere applicati alla costruzione di dispositivi protesici da parte di altri gruppi di ricerca.”

Fornito dall’Università di Aberdeen (notizie : web)

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