Charles “Charlie” Parker, Jr. (29 agosto 1920 – 12 marzo 1955), noto anche come “Yardbird” e “Bird”, è stato un sassofonista e compositore statunitense.
Parker fu un solista jazz molto influente e una figura di primo piano nello sviluppo del bebop, una forma di jazz caratterizzata da tempi veloci, tecnica virtuosistica e armonie avanzate. Parker era un virtuoso incredibilmente veloce e introdusse idee armoniche rivoluzionarie tra cui accordi di passaggio rapido, nuove varianti di accordi alterati e sostituzioni di accordi. Il suo tono variava da pulito e penetrante a dolce e cupo. Parker ha acquisito il soprannome di “Yardbird” all’inizio della sua carriera. Yardbird, e la forma abbreviata “Bird”, continuò ad essere usata per il resto della sua vita, ispirando i titoli di molte composizioni di Parker, come “Yardbird Suite”, “Ornithology”, “Bird Gets the Worm” e “Bird of Paradise”. Parker era un’icona per la sottocultura hipster e più tardi la Beat Generation, personificando il musicista jazz come un artista intransigente e intellettuale piuttosto che solo un intrattenitore.
Charles Parker Jr. nato a Kansas City, Kansas, e cresciuto a Kansas City, Missouri, l’unico figlio di Adelaide “Addie” (Bailey) e Charles Parker. Frequentò la Lincoln High School nel settembre 1934, ma si ritirò nel dicembre 1935, poco prima di unirsi all’unione dei musicisti locali.
Parker ha iniziato a suonare il sassofono all’età di 11 anni e all’età di 14 anni si è unito alla band della sua scuola usando uno strumento scolastico in affitto. Suo padre, Charles, era spesso assente ma forniva una certa influenza musicale; era un pianista, ballerino e cantante nel circuito T. O. B. A. In seguito divenne un cameriere Pullman o chef sulle ferrovie. La madre di Parker, Addie, lavorava di notte all’ufficio locale della Western Union. La sua più grande influenza in quel momento era un giovane trombone che gli insegnò le basi dell’improvvisazione.
La dipendenza di Parker dall’eroina gli ha fatto perdere le esibizioni ed essere considerato unemployable. Ha spesso fatto ricorso a busking, ricevendo prestiti da altri musicisti e ammiratori, e impegnando i suoi sassofoni per i soldi della droga. L’uso di eroina era dilagante nella scena jazz, e gli utenti potevano acquistarlo con poca difficoltà.
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