Prima vitamodifica
Era figlia di Appio Claudio Pulcher. Aveva tre fratelli: Appio Claudio Pulcher (console nel 54 a. C.), Gaio Claudio Pulcher (pretore nel 56 a.C.) e Publio Clodio Pulcher (tribuno della plebe nel 58 a. C.); e quattro sorelle, le due più giovani delle quali erano sposate rispettivamente con Quinto Marcio Rex e Lucullo. Non è certo se Clodia fosse la maggiore o una figlia di mezzo, si sa solo che non era la sorella più giovane. Insieme a suo fratello Clodio, cambiò il suo nome patrizio da Claudia a Clodia, con una connotazione plebea.
Sua madre è sconosciuta. Molti storici ritengono che fosse una Caecilia Metella, forse Caecilia Metella Balearica, o sua cugina, Caecilia Metella figlia di Lucius Caecilius Metellus Diadematus. Un’altra teoria è che lei era un Servilia Caepione.
Matrimoniomodifica
Clodia era sposata con Quinto Caecilius Metellus Celer, suo cugino di primo grado, dal quale ebbe una figlia Caecilia Metella. Il matrimonio non era felice. Clodia ebbe diverse relazioni con uomini sposati (forse tra cui il poeta Catullo) e schiavi. Gli argomenti con Metellus Celer erano costanti, spesso in pubblico. Quando morì in strane circostanze nel 59 AC, Clodia fu sospettata di aver avvelenato suo marito.
PolemichemodiFica
Come vedova, Clodia divenne nota per aver preso diversi altri amanti, tra cui Marco Caelio Rufo, amico di Catullo. Questa particolare vicenda ha causato un immenso scandalo. Dopo che la relazione con Caelio era finita nel 56 AC, Clodia lo accusò pubblicamente di tentato avvelenamento. L’accusa ha portato a un’accusa di omicidio e processo. L’avvocato difensore di Caelio era Cicerone, che prese un approccio duro contro di lei, registrato nel suo discorso Pro Caelio. Cicerone aveva un interesse personale nel caso, come il fratello di Clodia Clodio era il più acerrimo nemico politico di Cicerone. Cicerone accusò Clodia di essere un seduttore e un ubriacone a Roma e a Baia, e alludeva alle voci insistenti di una relazione incestuosa con Clodio. Cicerone affermò che ” sarebbe ancora più vigoroso, se non avessi litigato con il marito-fratello di quella donna, intendevo dire; faccio sempre questo errore. Al momento procederò con moderazione … perché non ho mai pensato che fosse mio dovere litigare con una donna, specialmente con una che tutti gli uomini hanno sempre considerato amica di tutti piuttosto che nemica di nessuno.”La dichiarò una disgrazia per la sua famiglia e soprannominò Clodia la Medea del Palatino. Caelius fu dichiarato non colpevole.
Plutarco afferma che il matrimonio di Cicerone con Terentia soffriva dei persistenti sospetti di Terentia che Cicerone stesse conducendo una relazione illecita con Clodia.