Nel post della scorsa settimana su cravatte e note ripetute, ho fatto riferimento all’Ocean Etude di Chopin (più propriamente noto come op. 25 no. 12). Un lettore mi ha contattato chiedendo se potevo offrire alcuni suggerimenti pratici per questo studio, quindi ecco alcuni pensieri. L’edizione Cortot A parte i suoi esercizi più utili per la pratica, una delle cose che mi piace molto delle edizioni di studio di Alfred Cortot è il suo commento, spesso facendo luce sugli aspetti più poetici della musica. È così importante tenere a mente che mentre ogni studio di Chopin è uno studio in un particolare aspetto della tecnica pianistica, è anche un poema tonale. È qui che si trova il genio di Chopin-elevando uno studio tecnico ai ranghi della grande arte. Cortot ha questo da dire sul significato poetico di questo studio, come lo vede: Si dice Chop che Chopin compose questo Studio, così come lo Studio n.12 (Op. 10), nella sua angoscia di sentire la notizia che Varsavia era caduta nelle mani dei russi. Se la leggenda non può certamente aggiungere nulla alla bellezza intrinseca di queste due composizioni, conferisce loro tuttavia un significato particolarmente patetico. Orgoglio nazionale ferito, dolore sacrosanto, generoso sfogo di rivolta spiegano perfettamente il sublime ardore che spazza attraverso queste pagine. Tenere a mente il significato della musica mentre studiamo le difficoltà tecniche è per me fondamentale. Grazie a Walter Cosand, sono in grado di darvi il link alla sua meravigliosa biblioteca di spartiti. Ricerca attraverso e troverete i PDF per le traduzioni complete in inglese. Cortot si rese conto dell’importanza di diagnosticare il problema tecnico e si avvicinò con una serie di esercizi che si concentrano