Machame villaggio da Mgr Le Roy (1893)
Questi legami familiari sono stati progressivamente tagliati e perduti nel tempo come la gente si allontana a stabilirsi in altre parti della montagna. Così, al posto di questi legami di sangue, le persone svilupparono nuove lealtà alla regione in cui vivevano e ai vicini con cui condividevano la terra. Da questo emersero una ventina di stati o chiefdoms, la maggior parte dei quali su un piede di guerra permanente con gli altri diciannove. Le guerre tra le tribù, e in effetti tra villaggi della stessa tribù, erano comuni, anche se di solito prendevano la forma di incursioni organizzate da un villaggio su un altro piuttosto che vere e proprie battaglie campali. Gli schiavi sarebbero stati presi durante queste incursioni, il bestiame frusciava e capanne bruciate, anche se c’era spesso poco spargimento di sangue — la parte più debole si sarebbe semplicemente ritirata al primo segno di avvicinarsi alle ostilità e potrebbe anche cercare di negoziare un prezzo per la pace.
Alla fine il numero di diversi gruppi fu ridotto a sole sei tribù, o stati, ognuno con il nome di uno dei fiumi della montagna. Quindi, per esempio, ci sono i Wamoshi Chaggas (dopo il fiume Moshi) e i Wamachame Chaggas che si stabilirono vicino al fiume Machame. Con tutto questo miscuglio in corso, poche parole inevitabilmente sono stati utilizzati da tutte le persone che vivono sulla montagna — e da questo inizio improbabile è cresciuto un linguaggio comune, di cui ogni tribù aveva il proprio dialetto. Usanze simili si svilupparono tra le tribù, anche se come con la lingua differivano nei dettagli. Tuttavia, fu solo quando i tedeschi presero il controllo della regione durante la seconda parte del diciannovesimo secolo e la popolazione locale mise da parte le loro differenze per presentare un fronte unito nelle dispute con i loro signori coloniali che un singolo gruppo etnico fu identificato e chiamato Chagga. Da questo si è evoluta una singola coscienza collettiva di Chagga.
Oggi i Chaggas, nonostante le loro origini diverse, sono rinomati per avere un forte senso di identità e orgoglio. Sono anche tra le persone più ricche e potenti della Tanzania, grazie in parte ai terreni fertili del Kilimangiaro, e in parte all’educazione occidentale che ricevono da più tempo di quasi tutte le altre tribù in Africa, essendo il Kilimangiaro uno dei primi posti ad accettare missionari dall’Europa.
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