Camillo Golgi (1843-1926) nacque a Corteno, vicino a Brescia, nel nord Italia. Dopo la laurea in Medicina presso l’antica Università di Pavia, antica sede di grandi scienziati e naturalisti, Golgi ha continuato una lunga tradizione italiana studiando l’istologia del sistema nervoso. Mentre lavorava come modesto medico ad Abbiategrasso, un piccolo paese vicino a Pavia, sviluppò una tecnica di osmio–argento, la “reazione nera”, per la quale fu insignito del premio Nobel nel 1906. Alla fine del 1890, 25 anni dopo la pubblicazione della sua reazione nera e mentre era professore di Patologia Generale a Pavia, Golgi notò una sottile rete interna in cellule di Purkinje solo parzialmente annerite all’osmio-argento. In seguito alla conferma del suo assistente Emilio Veratti, Golgi pubblicò nel Bollettino della Società medico-chirurgica di Pavia del 1898 la scoperta, detta “apparato reticolare interno”, che oggi è considerata il compleanno dell ‘ “apparato Golgi”. La scoperta dell’apparato del Golgi può essere aggiunta alla lunga lista di scoperte accidentali. L’uomo da cui prende il nome non era un citologo impegnato nello studio della struttura interna della cellula, ma un patologo che cercava di dimostrare una teoria neuroanatomica.